E
si trovarono di fronte, sguardo contro sguardo, il ghiaccio dell'iridi
di lei si scioglievano nel mare color nocciola di lui. Non è un gioco,
non lo è mai stato sebbene si provocassero intensamente, sebbene ogni
giorno era divertimento allo stato puro. Due bimbi. Magia, competizione,
affinità e complicità. Non mancava proprio niente, una perfetta armonia
di corpi, di anime, di sguardi. Son quelli che fregano, hanno sempre
fregato e sempre fregheranno. Nessun suono fuoriusciva dalle labbra dei
due, erano fatte per baciare, lui lo sapeva, lei lo voleva. Strattonata
sul suo petto da quel dolce, ma forzato gesto. Era desiderio puro, amore
al di là della passione, qualcosa che non sembra neanche così naturale.
Non era questione di supremazia ma di unione. Lei doveva superare le
sue paure, lui era lì per aiutarla, e ci stava riuscendo. Sulle punte
come le ballerine, danzatrice di un amore platonico, dolcemente
appoggiata a lui arriva a fare quello che mai si sarebbe aspettata.
Nessuno dei due l'aveva chiesto, nessuno dei due l'avrebbe voluto. E'
successo, e nessuno dei due ne avrebbe fatto parola. Un bacio, senza
passione, dapprima neanche ricambiato, è questo che s'è concessa, tra le
braccia di lui, così timorosa, così impaurita che non ne fosse capace.
Gli occhi di lui due giudici imparziali, messi a tacere dall'emozione
del momento. Anche le sue labbra sanno concedere un bacio. E mentre il
tempo diventa attimi e gli attimi istanti, tra i due nasce una vittoria
di emozioni celate, e poi svanita poi con la fuga di lei, quando il
panico subentra al risuonar dei cuori, quando le reazioni spontanee
dell'essere umano diventano pura e contorta razionalità.
#scritta il 9 Settembre#
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